(
Paolo Rigoni) Il quarto
Slow Food Day, in programma sabato
17 maggio celebra l’agricoltura familiare, tema a cui quest’anno la FAO ha dedicato il suo Anno Internazionale. campagna di sensibilizzazione dell'opinione pubblica sul ruolo decisivo dell'agricoltura familiare
Accolti di buon mattino dalla famiglia di
Ermes Bovo, titolare dell’azienda, incontro significativo a sostegno dell’agricoltura familiare e di una delle tante aziende che costituiscono l’ossatura dell’agricoltura italiana nella produzione sostenibile di cibo e nella conservazione degli ecosistemi e della biodiversità. Ermes Bovo alleva mucche da latte ed ogni mattino alle 6 in punto parte col suo furgone per rifornire di latte fresco i bancolat di Via Giovanni XXIII ad Adria e di Via Gino Piva a Rovigo: “Posso garantire sicurezza assoluta sulla qualità organolettica del mio latte. Il nuovo impianto di mungitura offre ogni sorta di garanzia. E’ stato un investimento oneroso che rassicura sia i consumatori che me stesso. Si potrebbe coniare lo slogan, dalle mammelle alla tavola perché il latte finisce nella bottiglia senza che niente e nessuno l’abbia toccato”.
Regolato da un computer in tutte le sue fasi, l’impianto funziona nell’arco di tutte le 24 ore, interrompendo le operazioni per mezz’ora ogni 7 ore per l’autolavaggio. Quando gli animali avvertono lo stimolo per la mungitura, entrano nel box. Qui le mammelle vengono lavate, poi i succhiotti indirizzati da un laser si applicano autonomamente alle mammelle e non appena è terminata l’operazione la stessa macchina provvede alla disinfezione delle mammelle stesse. Nel frattempo il computer segnala la quantità di latte di ogni singola mammella e lo deposita, direttamente nella cisterna refrigerata che il mattino il signor Bovo carica sul furgone per rifornire la città.
“L’azienda “La Mora” è stata una delle prime ad aderire all’associazione “Ricchezze del Po”, comunità del cibo di
Terra Madre, in prima fila per la biodiversità. I parametri di qualità del latte de “La Mora, quanto a grassi e a proteine, sono ottimali, in qualche caso sono addirittura mediamente superiori agli indici che a livello nazionale sono indicati per la razza frisona italiana. Un latte buono, pulito e giusto che consiglio a tutti. Buono perché ha un ottimo gusto, pulito perché le mucche mangiano prodotti naturali, e giusto perché l’azienda non si avvale di lavoro nero”.
In effetti l’azienda si avvale della collaborazione del signor
Naresh Kumar, un lavoratore indiano di religione indù per il quale le mucche sono oggetto di attenzione e cure particolari
Il sindaco
Diego Guolo, che per l’agricoltura e la campagna ha un occhio di riguardo ed di attenzione ha avuto parole di elogio per un’azienda all’avanguardia: “In una situazione economica così difficile con un orizzonte sempre più buio è bellovedere aziende come quelle di Ermes Bovo allevatore di vacche da latte, che continua a credere nel proprio lavoro e ad investire. In un periodo in cui i nostri ragazzi vengono su a bibite e merendine artificiali, credo che tornare al buon latte fresco sia tornare ad una alimentazione sana e genuina. Ma produrre quel latte al giorno d'oggi ha costi insostenibili. E' per questo che insieme ai comuni interessati sarebbe d'obbligo una promozione mirata al consumo di latte fresco dei distributori”.